giovedì 17 giugno 2010

Tomato flowers

Le piante di pomodori ormai sovrastano unmetroquadro, scalando la struttura di bambù fino ad adombrare zucchine e le ultime lattughe.
Ogni giorno passo in rassegna le foglie più alte, alla ricerca di qualsiasi cosa non sia una foglia e stamattina ho trovato la mia america: un primo germoglio di fiori di pomodori, da cui presto, appena sfioriti, confido si affacceranno i primi pomodori veri e propri.

giovedì 10 giugno 2010

Mal bianco e fiori di zucchina

La battaglia con l'oìdio continua giornalmente, con nuove foglie di zucchina strappate via in quanto conquistate dal fungo e razioni di latte-acqua ogni tre giorni.
Ho preso anche ad innaffiare il mattino presto, per far sì che l'umidità non si formi durante la notte, facilitando l'incombere del mal bianco, oltre ad avere aereato unmetroquadro sia internamente, diradando i pomodori, che esternamente, spostando il mobile ad Ovest che ha riparato l'orto dal vento freddo invernale (Maestrale).

Altra lesson-learnt e' quella di non seminare MAI PIU' cosi' densamente, come ho gia' sottolienato nei mesi scorsi. Forse e' stato proprio questo elemento a triggerare la presenza dell'invasore.

Su una nota piu' piacevole, ho imparato la differenza tra i fiori di zucchina maschi e femmine, problematica a me precedentemente completamente sconosciuta. I fiori maschi sono quelli con lo stelo fino e sono i primi a fiorire, mentre quelli femmine crescono in testa alle zucchine vere e proprie (se ho ben capito). Esiste poi una tecnica per impollinare tali fiori, ma sinceramente non credo che mi ci avventurero'.

Il prossimo step e' quello di costruire la struttura anche per la seconda fila di pomodori, cimarli (sono tre settimane che lo dico e non lo faccio) e finalmente vedere crescere fiori e, spero, i primi pomodori.

lunedì 7 giugno 2010

The great mildew battle

Ho finalmente fatto una diagnosi ai problemi delle carote, ormai ricoperte completamente da uno strato bianco polveroso, commonly knows as mal bianco, o oìdio o, termine anglosassone, powdery mildew.
Si tratta di un fungo che attacca le foglie e gli steli delle piante e, succhiandone la linfa, pian piano le uccide.
SI forma a causa di poca aerazione (unmetroquadro è da sempre a troppa alta densità e questoa ne e' la riprova), troppa umidità e in genere attacca un po' tutte le varietà di ortaggi, con sicuramente un focus su carote e zucchine.
Dopo aver conquistato in un mese tutte le carote ho visto i primi segni anche sulle grandi foglie di zucchina ed e' stato chiaro che dovevo porre un limite a questa espansione indiscriminata.
Trovo su internet parecchia roba, ma la pagina che meglio descrive la mia situzione e che mi propone dei rimedi naturali (no chemistry please!) la trovo solo dopo parecchio navigare.
La prima cosa da fare è, purtroppo, con un groppo in gola, sfilare tutte le carote, in quanto ormai perse all'oìdio, e fare in modo che circoli un po' di aria. Vista la situazione sfilo anche le due lattughe cappuccine, ormai fiorite e con foglie molto poco convincenti. Addio carotine (comunque mangiate a mo' di aperitivo).

Il secondo step e', sempre secondo le dettagliate istruzioni trovate, è di attendere le prime ore del mattino successivo per spruzzare una miscela di acqua e, a scelta, latte/bicarbonato/aceto/aglio per non far emarcire le foglie con l'umidita' notturna. Trovo indicazioni sul latte anche su altri siti ed e' quello che mi da un po' piu' di garanzie contro eventuali side-effects tossici.
Attendo quindi l'alba e, dopo aver pulito a mano ogni singola foglia di zucchina ed aver tolto quelle che sembravano gia' compromesse, eseguo l'operazione latte-spruzzo.

Per farmi coraggio, e per trovare una ragione per la battaglia che ho intrapreso, sbircio nell'ombroso sottobosco per godermi la crescita degli ortaggi che sto difendendo. Ne vale proprio la pena.

venerdì 4 giugno 2010

Transplant

Gli spinaci sono i primi a chiudere il proprio ciclo, in seguito al tezo (infelice) raccolto, ormai svuotati di ogni energia per rifogliare. La decisione, non priva di pensieri laterali, di sbarazzarsi delle piantine con cui mi sono accompagnato degli ultimi mesi viene comunque presa, pensando, piu' che altro, allo spazo che si liberera', alleggerendo cosi' tutto umetroquadro.
Quali piante adesso far respirare, trapiantandole al posto degli spinaci? Le insalate saranno presto di meno, in quanto le cappuccine hanno fatto il fiore e quindi non sono piu' buone; le carote sono a buon punto e chiaramente non possono essere trapiantate, in quanto radici; i pomodori sono stati appena irrobustiti con la struttura in canne e, appena le carote saranno colte, avranno l'aria che si meritano. 
La conclusione ovvia e' quindi di procedere a dare superficie aggiuntiva alle zucchine, anche perche' sono quelle destinate a diventare piu' grandi di tutte e pensare di tenere otto piante di zucchine in 30cmx60cm e' infattibile.

Detto, fatto.

L'operazione presenta non pochi rischi in quanto tutte le piante di zucchine sono piene, come sappiamo, dei primi mini ortaggi e il trapianto e' pericolosissimo. Oltre al fatto che io non ho idea di come si faccia, ne' se, in realta', si possa.
Scelgo con cura le piante piu' piccole, scavo intorno al tronco con le dita per capire la profondita' delle radici, e provo a tirarle su. Le trapianto trattenendo il fiato in apposite buche, ricopro e annaffio leggermente.
Risultato: un campo di battaglia.


Credo di avere sbagliato qualcosa, se non addirittura tutto.

Parto verso terre scandinave, sto quattro giorni fuori e ritorno. Magia:


Tutte la piante di zucchina han preso! Le zucchinine crescono a meraviglia e, devo dire, l'intero unmetroquadro ha ripreso il colore di qualche settimana fa.

Ammiro i piccoli ortaggi crescere, con i loro minimi particolari in perfetta scala, pronti ad esplodere in una gioventu' forte e vigorosa. I fiori di zucchina si lanciano in avanti facendo strada ai loro fratelli minori, per ora timidi, ma che ben presto impareranno dai loro fratelli maggiori.

Le lattughe devono essere mangiate stasera, per non correre il rischio di marcire inutilmente. I pomodori verrano cimati nel weekend, secondo leggi gia' scritte. Unmetroquadro cresce, cambia senza pura, racconta la sua vita perche' possano un giorno altri metriquadri crescere ed imparare.

mercoledì 26 maggio 2010

Carote malate e zucchine pregiate

Entrando con la mano nel sottobosco (per meglio dire 'sottoorto'), immergendola tra le grandi foglie e godendomi l'ombrosa atmosfera, riesco ad indiviuare ed ad immortalare i fiori di zucchina e le zucchinine presto partecipi a futuri banchetti a base di pasta zucchine&gamberi (nonostante non abbia un allevamento per i molluschi).

Unmetroquadro si evolve continuamente, iniziando anche a diradarsi a causa del fine-ciclo degli spinaci (ultimo mini-raccolto due giorni fa, di dubbia qualita', forse a causa dei troppi fiori). Il lato sinistro, infatti, e' adesso praticamente sgombro e sto meditando se sia fattibile/opportuno lo spostare alcune specie per dare un po' di aria al tutto.


Per il resto devo purtroppo notare che le piante di carote, per quanto cresciute, si stanno tutte ricoprendo di una sottile polvere bianchiccia, di dubbia provenienza che non riesco a a definire. Cercando su internet ho il sospetto che sia qualche strana specie di fungo, nonostante legga che proprio le carote sono piante iper-attrezzate e note per respingere gli attacchi dei vari insetti/parassiti che circolano nei nostri orti. Se qualcuno avesse idea sul da farsi, ne sarei alquanto sollevato.

sabato 22 maggio 2010

La dimensione Z

Armato di fusti di canneto italico e di gomitolo di rafia ed autoeruditomi via google sulle strutture piu' tipiche ed usate per sorreggere la crescita delle piante di pomodoro, ho fatto guadagnare a unmetroquadro la dimensione Z.
In direzione del cielo, infatti, posso ora scalare e crescere tranquilli i pomodori, sicuri su una struttura autoportante, iperstatica al punto giusto, che di fatto segna finalmente la presenza nell'orto del frutto americano, fino ad oggi celato tra spinaci, carote e lattughe, tutte piantate precedentemente e quindi sovrastanti.

Il disegno a V, con asta di sostegno orizzonatle, e' sembrato obbligato, mentre il numero di montanti e' stato pensato e ripensato, mettendo a sistema i sostegni gia' esistenti (le corde di contenimento trasversali di unmetroquadro) e la densita' delle piantine. Risultato: quattro montanti, che hanno immediatamente reso necessario una nuova visita la vivaio per acquistare altre canne, al fine di creare la struttura anche per la seconda fila di pomodori. Questo sara' fatto oggi pomeriggio o domani.


Il sole che splende alto e sicuro rende tutto il balcone piu' blooming che mai.
La testa inizia ad andare verso il futuro e verso nuovi orti da progettare e mettere su, anche li' passo dopo passo, minuto dopo minuto, dettaglio dopo dettaglio. God is in the details.

giovedì 20 maggio 2010

Ortoview

Sintetico stato dell'arte di unmetroquadro:
- A1, B1: Spinacio riccio d'America, 5 piantine in crescita dopo due raccolti, cimato in continuazione a causa dei preponderanti e prepotenti fiori;
- C1: Spinacio gigante de invierno, 2 piantine, come sopra ma senza i fiori rompiballe, foglie rigogliose e piu' celeri nella ricrescita;
- tra A1 e A2 e tra B1 e B2: Pomodori da insalata, numero per ora indefinito (da diradare ulteriormente), da sorreggere con nuova struttura in canne;
- A2, B2: Carote, diradate fino a densità quasi da manuale, crescono e hanno come obiettivo l'essere disotterrate entro giugno. Appaiono, anche in foto, delle foglie sbiancate, causa sconosciuta ma da approfondire;
tra A2 e A3 e tra B2 e B3: Pomodori rossi da sugo (?), anche qui da sorreggere con nuova struttura in canne. Presentano qualche fogli marcia, credo a causa dell'eccessiva irrigazione -> da investigare;
- C2, C3: Zucchine, forse troppe piante per cm quadro (7 o 8!), quindi forse da diradare, ma gia' piene di mini zucchine in quasi-fiore. Da tenere sotto stretto controllo;
- A3: Lattuga romana, 3 cespi ormai in fase di maturità, producono foglie che vengono colte e mangiate man mano;
- B3: Insalata cappuccina, due cespi, oggi un po' sottotono dopo l'ultimo raccolto, ma sempre in crescita, anche loro raccolte regolarmente, sebbene leggermente piu' lente delle cugine romane.

mercoledì 19 maggio 2010

Young zucchine

Sbirciando tra le grandi foglie che creano un sottobosco ombroso e continuo di rampante memoria, mi commuovo nel scorgere giovani zucchine vedere la loro prima luce.
Eccole, piccole, minime, ma perfettamente formate con tanto di fiore di zucchina in testa per la to-be-pasta (ai fiori di zucchina!).
Rimango colpito dalla velocita' con cui sono cresciute, da zero, queste piante: in poche settimane sono diventate le piu' grandi di unmetroquadro e ben preso saranno quelle piu' piene di frutti.

martedì 18 maggio 2010

L'orto onesto

Oggi pubblico le foto dei vicini di unmetroquadro, ovvero le piante invasate che mi accompagnano ormai da qualche anno e che si sono meritate sul campo la menzione.
E' proprio la loro tenacia attraverso le stagioni ed il tempo che mi affascina e che segna il solco dell'orto onesto.
L'orto, o agglomerato di vasi che sia, può sere disonesto o onesto:
- il primo e' quello veloce, istantaneo, la limite del liofilizzato: non vive, non e' vissuto, non e' progettato, non racconta niente, non lascia il segno, parte da piantine gia' fatte, viene poi cestinato con la prossima moda, inganna l'osservatore che lo vede rigoglioso disonestamente. Non e' cosa che puo' essere tramandata, non vive il tempo.
- il secondo e' semplicemente una delle infinite materializzazioni e sintesi del tempo che scorre. Ognuno lo puo' far scorrere come vuole aggiundovi se stesso, nel bene e/o nel male, ma e' onestamente vero. Prendere o lasciare.

La foto in alto racconta del nugolo (o cluster) di limoncini appena sorti dal cuore dei fiori sfioriti. Il limone e' al suo terzo anno, alla sua seconda stagione di frutti. La scorsa stagione aveva prodotto solo tre limoni, assaporati anche loro in modalita' caviale, mentre quest'anno ci saranno si' e no cinquanta frutti ad iniziare la maturazione.

Questa è invece la bouganville, mia adorata, potata con cura a febbraio, riparata dal freddo con TNT nei mesi invernali e ora piena di nuovi germogli a loro volta gia pieni di fiori appena accennati, ma perfettamente in tempo con la prima fioritura targettata a giugno. Anche qui, terzo anno e seconda fioritura.

Per il resto unmetroquadro continua a sfamarci, anche con una certa regolarita', per lo meno quando si tratta delle insalate: ieri sera ho raccolto le fogli esterne di lattughe e cappuccine per portare in tavola quattro porzioni di freschissima e croccantissima insalata mista, mentre nell'orto la produzione continua senza soluzione.

La foto qui accanto infatti e' stata fatte dopo il raccolto di ieri e, come si puo' ammirare, i cespi rimangono ben solidi.
Ultima nota, e questa sara' l'attivita' del prossimo weekend, sui pomodori: stanno crescendo spediti, siamo ormai a massa critica riguardo l'altezza e si rende ora necessario il progetto e messa in opera della struttura in canne di supporto.

sabato 15 maggio 2010

Harvesting tempations

La tentazione e' stata troppa e in veritá anche multipla, tanto che in due distinte occasioni ho dato vita a due raccolti, uno marginale e uno di soglia: le insalate hanno subito lo sfogliamento esterno, per permettere due piatti di insalata mista mentre gli spinaci hanno dato vita al secondo raccolto spinaceo, per il solito mini piatto di spinaci bolliti degustato in modalitá caviale.
Le insalate continuano a crescere senza soluzione di continuitá e forse la tecnica marginale si sta consolidando come la migliore, anche se in questa maniera le foglie piú croccanti (quelle interne) non vengono mai gustate.
Gli spinaci invece devono essere colti a slot discreti e determinati. Oggi le due fila spinacee sono praticamente 'potate' ma nunovi ciuffi di foglioline giá si intravedono e saranno pronti fra un mesetto.

domenica 9 maggio 2010

Diradata


Passino le carote, che avevo seminato insieme al primo round di semine e quindi non avevo esperienza, ma stamattina mi sono dovuto mettere ad estirpare pure i pomodori, seminati un mese fa, perche' entrambi le specie stavano veramente crescendo con le piantine una sull'altra e, di fatto, togliendosi spazio e nutrimento reciprocamente.
Deduco, quindi, di non aver imparato un bel niente e continuo a fare lo stesso errore, non distanziando i semi quando li sotterro. La sensazione li' per li', pero', e' che i semi siano cosi' piccoli ed indifesi che non sembra proprio che dopo pochi giorni possano germogliare e diventare vere piante, quindi mi lascio prendere la  mano, abbondo con i semi e sbaglio.
Dovrei fidarmi di piu' dei semi.

Ho diradato, quindi, pesantemente, cercando di lasciare, per quanto sia possibile in unmetroquadro, almeno qualche (1-2) centimetro per piantina. Poi, man mano che cresceranno, vedro' se sara' necessario diradare ulteriormente.

Insalate (lattuga romana e cappuccina) continuano a crescere e, se non interverra' piu' il quadrupede, possiamo dire di targettare una vera insalata anche per gli ospiti nel giro di una decina di giorni.
La tentazione sara' quella di cogliere le foglie esterne man mano, non aspettando il cespo intero.
Vedremo.

Anche gli spinaci crescono e stanno vivendo la loro seconda giovinezza. Devo ammettere di averli cimati male e anche il primo raccolto l'ho fatto tagliando le foglie troppo di fretta, senza pensare di arrestare la corsa verso l'alto delle piante. Mi riprometto di fare un lavoretto piu' deciso nei prossimi giorni, a valle della seconda raccolta spinacea.


martedì 4 maggio 2010

La foglia cava

Una strana foglia, a forma chiusa e mai vista prima, sta creando un caso nel reame di unmetroquadro.  E' un'aliena? Un risultato di tecniche OGM per aumentare la produzione? Una prova del global warming? La fine del mondo e' vicina? Si stava meglio quando si stava peggio? E' una foglia extracomunitaria? Dovremmo chiudere le frontiere?
Io credo che sia importante non crederla diversa e quindi, paradossalmente, anche questo post e' sbagliato e io sto essendo ("I am being") di fatto un razzista. Medito e mi appiglio alla bellezza della diversita'.

Per il resto gli spinaci stanno crescendo bene, anche se avrei dovuto tagliarli in altezza, tanto le foglie sarebbero ricresciute comunque e adesso non avrei il problema che se arriva il vento forte (e oggi dovrebbe arrivare) c'e' effettivamente un rischio statico per le piantine. Ho quindi provveduto a rinforzarne le fondamenta pressando leggermente la terra e creando dei contrafforti.

domenica 2 maggio 2010

Secondo raccolto

"Raccolto" e' un parolone, "raccoltino" sicuramente rispecchia piu' da vicino la realta': tornato dal nord vengo accolto da i cespi di lattuga romana quasi pronti e le cappuccine in ripresa. Il pensiero pero' poi va alla preoccupazione nel vedere la foglie piu' esterne a contatto con la terra e agli sciami di piccoli moscerini che potrebbero intaccarli.
Il rischio di trovarsi con le foglie marce e bucherellate c'e' e sinceramente non ho intenzione di affrontarlo.
Si raccolga, quindi!
Di fatto raccolgo solo le foglie piu' esterne, dopo aver fatto un rapido calcolo di quante foglie definiscono un piatto minimo di insalata e quante foglie sono abbastanza cresciute per raccoglierle senza rimorsi di coscienza.
Attendo adesso il resto della truppa per condividere i frutti di qualche mese di lavoro e di attesa.

venerdì 30 aprile 2010

The third great dog disaster

E' risuccesso.

Per la terza volta il nostro cane Olga e' stata lasciata sul balcone "non piu' di cinque minuti, giuro" e in quei cinque minuti ha trovato il tempo di farsi un giro per il metroquadro e calpestare a dovere carote, insalata cappuccina, spinaci e le neonate zucchine.

A questo punto, visto anche che in realta' nei giorni passati avevo gia' trovato alcune zampate del quadrupede ma miracolosamente solo tra le fila dei vegetali, il problema e' mio e devo quindi agire:
A- erigere una palizzata in cemento a difesa della terra
B- eseguire un canicidio
C- far sparire le chiavi delle grate dei balconi

Ecco comunque, per dovere di cronaca, lo stato di unmetroquadro ad oggi. Non ho avuto il coraggio di fotografarlo con le verdure distrutte e mi sono quindi messo a sistemare i vegetali, tagliando via le foglie calpestate (ho anche tirato via la cappuccina piu' grossa, ormai prossima al raccolto), rialzando le piantine sbilenche, ricoprendo di terra le impronte canine.




Continua la crescita delle due varieta' di pomodori (scampati al disastro) e la ricrescita degli spinaci, anche se ho dovuto cimarli in fretta e furia per non farli decollare verso l'alto e poter continuare a sperare in qualche nuova fogliolina.

mercoledì 28 aprile 2010

Carot sacrifice

Le carote crescono ma non si vedono, o almeno, per noi neofiti, non si capisce QUANTO crescono osservandone solo la coda! Stamattina, come feci in pieno inverno quando non vedevo i semi germogliare e credevo di ave sbagliato tutto, ho tirato su la coda di una carota, confortato dal atto che dovrei comunque tirarne fuori un po' per diradarle a causa della troppa densita' attuale.
Il risultato e' quello che vedete, ma che non potete annusare: la carota c'e', e' ancora piccola, ma gia' oggi emana un profumo inebriante which brought with it the smell of warm places (come il vento Santana) ;-)

martedì 27 aprile 2010

Agricoltura intensiva

Tutte le specie crescono a velocità evidentemente funzioni della particolare stagione primaverile: quando seminai a gennaio prima di vedere i primi germogli passo' piu' di un mese, mentre oggi le differenze saltano all'occhio addirittura giornalmente.
Sara' la scuola Steineriana a cui vanno i bimbi, sara' l'orto sul balcone, saranno gli anni scanditi dalle mareggiate, tant'e' che quest'anno sento le stagioni che si susseguono ed ognuna lascia il suo segno, particolare ed indelebile, e io appresso ad ognuna a cercare di surfarmela fino in fondo, traendone solo i benefici e gli stimoli.

Lo spazio di unmetroquadro inizia, come previsto, ad addensarsi. Gli spinaci (prima colonna da SX e ultima riga a DX) reduci dal primo raccoltino sono gia' ripartiti con un nuovo ciclo di fogliame, le insalate (ultima colonna a DX) sono nella volata finale schedulata entro maggio, la carote (terza colonna da DX) stanno per maturare, le zucchine (ultima riga in basso verso DX) e i pomodori (seconda e quarta colonna da SX) crescono veramente a vista d'occhio. Il tutto sempre nello stesso metro quadro.

Secondo la teoria ogni piantina avrebbe bisogno di almeno 20cm di raggio libero intorno a se' (in realta' alcun specie necessiterebbero fino a 50cm), ma in pratica qui' la configurazione non concede margini. L'idea e' che quando le zucchine e i pomodori saranno pronti (luglio?) le altre specie saranno gia' state colte e mangiate, ma quando vedo l'orticello addensarsi a vista d'occhio devo proprio fare uno sforzo di fede cieca nel mio piano...

Ecco la prospettiva zucchinosa, veramente impressionante nella sua crescita.
Le due specie (genovese e romana) crescono di pari passo, ben seminate (sufficientemente diradate, anche se la densita' e' piu' alta del dovuto) e in piena salute.

I pomodori, au contraire, sono troppo addensati, causa l'umidita' dei semi e la loro piccolissima dimensioni al momento della semina, che han fatto si' che rimanessero appiccicati l'uno all'altro. Sara' quindi necessario diradare le piantine, immagino entro 2 settimane, appena saranno presenti almeno 4 foglie per piantina (come da manuale).

domenica 25 aprile 2010

Good morning zucchine

Dopo nemmeno due settimane dalla semina tutti i semi di zucchina sono germogliati, con una piantina che fa da apripista alle altre e gia' sfoggia, in mezzo ai cotiledoni, una gemma zucchineggiante.
Le piantine sono dure e carnose, al limite del gommoso, e sembrano essere molto resistenti e indipendenti rispetto a tutte le altre specie viste fino ad ora (spinaci, insalate, carote, pomodori) che, au contraire, sembrano molto deboli appena germogliano e necessitano (o almeno sembrano necessitare) di cure maniacali per non farle morire da venti e freddi vari.

Manuali

Segnalo due manuali che mi stanno guidando in questa avventura: uno molto fricchettone, con tanto di pippa sull'ecosostenibilita' dell'orto sul balcone (mi sembra un tantino far fetched) e uno un po' piu' didattico.
Il fricchettone e' "L'orto sul balcone" (Grazia Cacciola, Edizoni FAG) , che comunque da una serie di dritte pratiche non indifferenti e tratta proprio la materia pratica, con addirittura misure di possibili vasi da utilizzare, quindi consigliatissimo se mai uno avesse gli stessi miei irresistibili stimoli ad iniziare un orto proprio su un balcone (se mai!).
Il manuale classico e' invece "L'orto" (Giunti Demetra), con tanto di tabelle stagionali e schede per ogni varietà, anche se il target li' sarebbe per un orto vero e proprio, con tanto di preparazione della terra e tecniche di concimazioni.

Last but not least, ho appena finito "L'orto di un perdigiorno" (Pia Pera, TEA), diario di un orto vero, in una campagna vera, raccontato con una puzza sotto il naso vera, che ti viene da chiederti "ma questa con che soldi campa?". Mi critica pure Calvino , ma in fondo il libro e' piacevole e racconta il day-by-day di una vita che forse tutti vorremmo prima o poi fare.

sabato 24 aprile 2010

Primo raccolto e nuovi germogli


Dopo esserci consultati con la Nonna Biagina, il dubbio che mi ha attanagliato ieri (riguardo se cimare o no i fiori degli spinaci) è stato sciolto: oggi parte il primo raccolto!
La Nonna infatti ci ha insegnato che "se c'e' il fiore vuol dire che siamo quasi in ritardo" e che, se non vogliamo aspettare che le foglie perdano il loro sapore migliore, conviene raccogliere subito.
Con un po' di paura ed emozione, io e la mia aiutante siamo quindi partiti a raccogliere le due varietà di spinacio per riuscire a fare un raccoltino che ci permettesse almeno un mini contorno per il pranzo di oggi. Abbiamo tagliato le foglie piu' grandi, lasciando le nuove foglioline per un futuro raccolto. I fusti delle piantine adesso sono spogli e sembrano rinsecchiti, ma mi aspetto che entro un paio di settimane saranno di nuovo rigogliosi e pronti per un altro raccoltino.


 
Nello stesso tempo osserviamo che i semi di zucchine e pomodori sono velocissimi a germogliare e in soli nove giorni gia' fanno capolino tutte le nuove piantine:
Ecco le zucchine, geometricamente disposte, con piantine solide e gia' toste. Subito sotto i semi di pomodoro, anche qui di due varietà diverse, escono dalla terra senza una disposizione precisa, in quanto piu' difficili da seminare a causa della loro piccolissima dimensione.


Beh, non posso non pubblicare il primo esito culinario di unmetroquadro: una porzione di spinaci bolliti che ci siamo divisi equamente con tutta la famiglia come se fosse caviale...

giovedì 15 aprile 2010

Nuove semine

Con qualche settimana di ritardo rispetto al calendario dell'ortolano, ma negli unici istanti di tempo semi-libero (tra le 23 e le 23:15 di ieri sera), ho affrontato la seconda ondata di semine autopromessami da tempo: pomodori e zucchine. Due varietà per ognuno, sempre per iniziare a carpirne le sfumature e gli umori a seconda delle diverse variabili in gioco.
Per far spazio alle nuove specie ho sfilato, non senza cruccio, le piantine di spinacio piu' piccole (quelle calpestate a suo tempo dal quadrupede) e strappato via un paio di insalatine anche loro piccoline creando un'area ad hoc per le zucchine.

Ho poi seminato le due varietà di pomodori tra le file esistenti, parallelamente alle carote (adiecenti a spinaci e lattughe) di fatto raddoppiando l'intensità delle colture, pensando pero' che, quando i pomodori cresceranno, sia gli spinaci che le carote che le lattughe saranno (con ogni probabilita') gia colte. Wishful thinking? May be, but positive things come from positive thinking!

mercoledì 14 aprile 2010

Glory, glory, alleluja

A parte qualche piantina, che porta ancora un vero e proprio imprinting dei disastro canino, la situazione agricola in unmetroquadro rasenta la commozione:


Ecco i close-ups dello spinacio riccio gigante e della lattuga romana, oramai veri ortaggi!


 

Le due varietà di spinaci e le insalate sono ormai insediate dalla carote, autrici di uno sprint primaverile veramente inaspettato:



Oggi ho anche acquistato i semi di pomodori e zucchine (sempre in doppia specie), da seminare, seppur in ritardo, con cura durante il weekend.